Si stanno diffondendo, in maniera consona ai pensieri imperanti sulla conservazione del pianeta, nuove forme di sepoltura ecologiche, non tutte lecite nella totalità dei paesi, specialmente in Italia. In Inghilterra ad esempio sono comuni i cimiteri verdi, dove le lapidi sono sostituite da rigogliosi alberi commemorativi. Lo stato di Washington è il primo stato Usa a consentire la trasformazione in fertilizzante di resti umani come alternativa alla sepoltura o alla cremazione: il corpo viene avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico e poi adagiato su un letto fatto di materiale organico. La signora Garfield ha realizzato una bara ecologica e biodegradabile che utilizza un fungo per aiutare a biodegradare il corpo in modo che si decomponga rapidamente, fertilizzando il terreno circostante. C’ è poi la ‘creazione’ di barriere coralline artificiali: le ceneri vengono mescolate con una speciale miscela di cemento e viene creata una sfera che verrà poi fatta affondare nei pressi della barriera corallina scelta, dove verrà poi popolata da microrganismi.
E’ in alcuni posti in auge inoltre la riduzione in cenere con idrolisi alcalina utilizzata al posto del fuoco per ricondurre il corpo ai suoi elementi base.