Il ghiacciaio sul versante Diamir del Nanga Parbat ha restituito anche il secondo scarpone di Gunther Messner. E’ un nuovo tassello che aiuta a chiarire una vicenda tragica e seguita da una coda di polemiche.
Nel 1970 Reinhold Messner e il fratello avevano aperto una via sulla parete Rupal del Nanga Parbat (8126 metri): raggiunta la vetta scesero dal versante Diamir, dove Gunther fu travolto e ucciso da una valanga. Reinhold lo cercò per tre giorni, poi scese a valle: fu accusato di aver abbandonato il fratello. Il corpo di Gunther fu poi ritrovato nel 2005, sulla parete Diamir, a 4600 metri di quota, in una posizione che confermava il racconto di Reinhold sulla morte del fratello. Il Re degli ottomila all’epoca era tornato al Nanga Parbat per cremare i resti di suo fratello, secondo gli usi della popolazione locale. “La scorsa settimana, la seconda scarpa di mio fratello Günther è stata trovata ai piedi del ghiacciaio Diamir da persone del posto – ha comunicato Messner – Dopo 52 anni, la tragedia del Nanga Parbat rimane per sempre, così come mio fratello”.