CHE COS’È?
Insieme all’inumazione, cioè al seppellimento nella terra, la cremazione è tra le più antiche forme di sepoltura: se ne hanno testimonianze già nella preistoria.
La cremazione trovò una larga applicazione nelle civiltà mediterranee. Per Greci ed Etruschi era un atto di purificazione e liberazione dello spirito da riservare alle persone illustri. Presso i Romani era una prerogativa delle classi nobili: solo i più ricchi potevano permettersi la pira di legno pregiato, irrorata da oli profumati.
Nell’Occidente la cremazione passò in disuso con l’avvento del Cristianesimo, sia per ragioni teologiche (la conservazione del corpo in vista della resurrezione) sia in segno di umiltà e uguaglianza. Anche l’Islam impose l’inumazione tra i suoi precetti.
Si tornò a parlare di cremazione dopo la Rivoluzione francese, in chiave illuminista. Nell’Ottocento numerosi uomini di cultura e di scienza ripresero l’idea cremazionista, sottolineandone i risvolti ecologici e ambientali. La pratica della cremazione riprese, e crebbe il numero dei suoi sostenitori. Assai simbolica, a questo proposito, fu la prima cremazione in Italia, avvenuta nel 1822 a Viareggio: fu quella del poeta inglese Percy Bysshe Shelley.