Dall’antichità a oggi sono molti i personaggi illustri il cui funerale è avvenuto mediante cremazione. Nell’Antico Testamento è scritto che vennero cremati il re Saul e i suoi tre figli, ma è un’eccezione alla pratica corrente dell’inumazione.
In tempi più recenti, sono celebri le poche frasi con cui Luigi Pirandello chiese di essere cremato: «Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui».
Ma l’elenco è molto lungo, e nei nomi che citiamo non ha la pretesa d’essere esaustivo. Ciò che conta è che in ogni settore, dalla politica all’arte, dall’economia alla cultura, ci sono state e ci saranno figure note che sceglieranno la cremazione. Tra esse Antonio Gramsci, Dino Buzzati, Luchino Visconti, Elsa Morante, Pino Daniele, Lucio Battisti, Claudio Villa, Walter Chiari, Silvana Mangano, Enzo Tortora, Lina Volonghi, Mia Martini, Fabrizio De Andrè, Moana Pozzi, Helenio Herrera, Gianni Versace, Giorgio Strehler, Rita Levi-Montalcini, Maria Callas, Gandhi, Robin Williams, Sigmund Freud.
Nei pressi del Tempio Crematorio si Torino sono conservate le ceneri di numerosi personaggi illustri: tra esse quelle del capitano di cavalleria Federico Caprilli, che ideò un sistema d’equitazione in uso ancora oggi; il pioniere del cremazionismo Ariodante Fabretti; la partigiana e sostenitrice dei diritti delle donne Frida Malan; il fisico Tullio Regge; il sensitivo Gustavo Adolfo Rol.