La consegna delle ceneri

La consegna delle ceneri avviene al Tempio crematorio, nella sala della memoria: di norma segue di qualche giorno la cremazione. Il cerimoniere accoglie i parenti e, dopo gli adempimenti burocratici, li fa accomodare.

Anche in questo caso, su richiesta, c’è la possibilità di personalizzare la cerimonia con la lettura di un brano, o con un sottofondo musicale.

L’urna viene sigillata alla presenza dei famigliari. Prima della chiusura i congiunti possono deporre all’interno un piccolo oggetto caro al defunto. A cerimonia conclusa l’urna viene affidata alla persona che si incaricherà del trasporto al luogo di custodia, oppure al luogo di dispersione autorizzato.

La conservazione delle ceneri

Per la conservazione delle ceneri la legge prevede varie destinazioni:

  • La collocazione in apposite cellette
  • L’inserimento in loculi privati, anche se contenenti già altre sepolture
  • L’inumazione
  • L’affidamento dell’urna a un famigliare. Chi riceve in consegna l’urna con le ceneri deve dare garanzia che provvederà alla custodia dell’urna per impedirne la profanazione (la manomissione dei sigilli, per esempio, è un reato penale). L’urna non potrà essere spostata dall’indirizzo comunicato: in caso di necessità (per esempio un trasloco) occorrerà una specifica autorizzazione.

E’ anche possibile rinunciare all’affidamento dell’urna, mediante un apposito atto formale: le ceneri andranno poi affidate a un cimitero.

 

La dispersione delle ceneri

A fronte di una specifica richiesta del defunto, le ceneri possono essere disperse: anche in questo caso ci sono regole precise cui sottostare. Prima di provvedere occorre dunque informarsi, perché possono anche esserci dei vincoli collegati a normative comunali. Il trasporto delle ceneri deve essere debitamente autorizzato.

La dispersione è consentita unicamente nei seguenti luoghi:

  • Nel cinerario comune del cimitero
  • In montagna, ad almeno 200 metri di distanza da insediamenti abitativi
  • In mare, a oltre mezzo miglio dalla costa
  • Nei laghi, ad almeno 100 metri di distanza dalla riva
  • Nei fiumi
  • In aree naturali, ad almeno 200 metri di distanza da aree abitate
  • In aree private, col consenso del proprietario che concede l’autorizzazione senza fini di lucro.