Il Ministero dei Beni Culturali vuole valutare la richiesta di trasferimento della salma dello scultore Giacomo Manzù, sepolto da 27 anni nel giardino del museo che porta il suo nome ad Ardea. Ha perciò interpellato in proposito l’Avvocatura generale dello Stato, affinché esprima un parere sulla legittimità del trasferimento della salma.
I figli dell’artista, scomparso nel 1991 a 83 anni, hanno presentato richiesta di traslazione delle spoglie per avviarle alla cremazione a San Benedetto del Tronto e tumulare le ceneri nella villa di famiglia, nel territorio comunale di Aprilia su quel “colle Manzù” dove lo scultore ha vissuto per trent’anni insieme alla moglie Inge, scomparsa un anno fa.
Un comitato locale vuole però dimostrare che Giacomo Manzù voleva essere sepolto ad Ardea, nel luogo dove riposa dal 1992, e che quella traslazione sarebbe una forzatura non solo dal punto di vista legale, ma anche e soprattutto morale e culturale.