Eccezionale scoperta archeologica a Pompei: nella necropoli di Porta Sarno è tornata alla luce una tomba con i resti mummificati di un uomo, davvero inusuali in un’epoca in cui i funerali avvenivano per cremazione.
Una scritta commemorativa segnala che si tratta della sepoltura di Marcus Venerius Secundio: era nato schiavo ma poi venne liberato, e fu il custode del tempio di Venere. Aveva una buona posizione economica perché, come cita la scritta, “diede ludi greci e latini per la durata di quattro giorni”: è la prima testimonianza certa che a Pompei si tenessero anche spettacoli in lingua greca, e conferma la multiculturalità della città cancellata dall’eruzione del Vesuvio, il 79 d.C.
Nella tomba sono anche state rinvenute le urne di due incinerazioni. Una di esse, in un bellissimo contenitore in vetro, è quella di una donna, Novia Amabilis, forse la moglie di Secundio.